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VII municipio, un intreccio di storia e cultura
Il VII municipio si estende da porta San Giovanni fino ai confini comunali, seguendo la direzione della via Appia e della via Tuscolana. L’edilizia varia con la geografia del municipio. La parte più vicina al centro, e quindi alla basilica di San Giovanni e a piazza dei Re di Roma mostra un’edilizia intensiva con palazzi molto alti, tipica dei primi del ‘900, mentre andando verso la fine del comune aumentano gli spazi verdi e cambia decisamente nelle zone del Quadraro, di Qaurto Miglio e Statuario.
Il settimo municipio è attraversato da una serie di parchi che regalano spazi incontaminati e dal panorama unico, come il parco degli Acquedotti con i sette acquedotti romani e papali: Anio Vetus (sotterraneo), Marcia, Tepula, Iulia e Felice (sovrapposti), Claudia e Anio Novus (sovrapposti) o il parco dell’Appia antica e ancora Villa Fiorelli, Villa Lais, Villa Lazzaroni e Villa dei Sette Bassi, di epoca romana.
Tra i punti di interesse spiccano l’ippodromo delle Capannelle, gli studi cinematografici di Cinecittà, inaugurati nel 1937 è a cui è legata la storia del cinema italiano e la basilica di San Giovanni Bosco, al centro di diverse polemiche dopo il funerale di un capo Rom della famiglia dei Casamonica.
Porta San Giovanni, un passaggio verso il sud carico di tradizione
Porta San Giovanni è un’apertura delle mura aureliane che prende il nome dalla vicina basilica di San Giovanni in Laterano. Per quanto sia fonte di discussione chi sia stato a volerne l’apertura si può dire con certezza che la porta venne inaugurata nel 1574, voluta fortemente per sostituire la porta Asinaria, di epoca aureliana, divenuta ormai quasi inagibile per il progressivo innalzamento del livello stradale circostante e anche per questo del tutto inadeguata a sostenere il volume di traffico della Roma del tempo. La porta venne concepita non come mezzo di difesa, ma come porta di ingresso e uscita dalla città. Infatti, costituiva il transito diretto verso via Campania (ora via appia nuova) chiamata così perché portava verso il sud Italia e verso le campagne dei castelli romani.
Non ci sono particolare avvenimenti storici o bellici legati alla porta, ma c’è una tradizione romana che vuole porta San Giovanni legata alla notte del 23 Giugno, ovvero alla “Notte di San Giovanni”, detta anche notte delle streghe. Secondo la leggenda, in quella notte il fantasma di Erodiade, che aveva convinto il marito Erode Antipa a far decapitare Giovanni Battista, organizzava una sorta di sabba di streghe sui prati del Laterano; per scacciarle i romani predisponevano una grande festa nei dintorni che, tra schiamazzi e fuochi d'artificio, le mettesse in fuga.