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XI Municipio

L’ XI municipio comprende i quartieri Portuense, Marconi, Pian due Torri, Trullo, Magliana, Corviale e Ponte Galeria. L’area dove sorge la zona del Trullo era conosciuta come collegamento tra le alture di Portuense, le cave di breccia di Monte delle Capre e il Tevere all’altezza della Magliana.

Nel luglio del 1939 fu stabilito che il quartiere si chiamasse Borgata “Costanzo Ciano” e la sua costruzione si concretizzò in meno di dodici mesi con tutti i problemi legati al la mancanza di servizi e di collegamenti con il centro della città.

Successivamente la borgata cambiò ancora nome con la caduta del fascismo, il nome “C. Ciano” fu sostituito da “Duca d'Aosta” e, nel 1946, con l’avvento della Repubblica, ottenne quello definitivo di Borgata del Trullo.

Dopo gli anni difficili del dopoguerra, anche questo quartiere è riuscito a superare la propria emergenza, riorganizzando al proprio interno importanti servizi e conservando il suo spirito popolare.

Parte importante del Trullo è il più moderno Monte Cucco, anch’esso di edilizia pubblica, realizzato, ex novo, a metà degli anni sessanta e la piana del Sole, zona residenziale situata sopra la borgata.

Corviale, invece, è famosa per il “serpentone”, l’edificio così chiamato perché formato da due palazzi  lunghi circa 1 km, di nove piani d’altezza, e da un altro edificio più piccolo, posto orizzontalmente al primo, cui si unisce tramite un ponte. Esiste inoltre un terzo edificio separato, posto trasversalmente ai primi due. Il complesso ospita circa 6000 persone. L’immobile è stato costruito a partire dal 1975 e completato solo nel 1982. Ai 1200 appartamenti ufficiali si sono aggiunte nel tempo una serie di abitazioni sorte abusivamente negli spazi comuni del quarto piano, destinato secondo il progetto originario a negozi ed edifici commerciali. Dopo decenni di incuria e di abbandono, lo stabile è fatto oggetto di numerosi interventi di recupero sociale e di riqualificazione urbana. L’idea iniziale era quella di creare una costruzione che fosse autonoma, comprensiva non solo di abitazione ma di tutti quei servizi che rendono necessaria la vita di un quartiere come negozi, e infrastrutture. Corviale è stato, infatti, sempre sinonimo di disagio e degrado per chi lo abita: un aspetto negativo che si è scaricato sul progetto, il cui unico difetto non è quello di essere lungo un chilometro, bensì quello di non essere stato completato nei servizi previsti.

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