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X Municipio, dalla città verso il mare
Il X municipio collega Roma con il mar Tirreno. La maggior parte dell'area è frutto di un'opera di bonifica avvenuta tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo. La zona ha anche un’area di interesse archeologico: gli scavi di Ostia antica e altri siti lungo la via Ostiense e nei quartieri di nuova costruzione dove sono emersi nuovi reperti.
Ostia, il mare di Roma
Ostia venne fondata da Anco Marzio, quarto re di Roma, come colonia romana nel VII secolo. Il mare e quindi Ostia erano una risorsa fondamentale per Roma per via di un elemento assolutamente necessario: il sale che era utilizzato sia per l'alimentazione che per la conservazione dei cibi. Solamente nel IV secolo a.C. venne però costruito un fortilizio nella zona. Questo accampamento militare, a cui venne dato il nome di Ostia, dal latino “ostium” che significa foce del fiume, sorgeva a circa 16 miglia da Roma ed aveva la funzione di avamposto militare destinato a controllare per conto di essa non solo l'accesso al Tevere, ma anche tutto il suo corso inferiore e i territori limitrofi. Sin da subito Ostia, prima colonia romana, divenne anche un porto fluviale, funzionale all'approvvigionamento delle merci destinate a Roma, tra cui ricordiamo soprattutto il grano, rimanendo prevalente la sua funzione strategico militare come base navale. Con il passare del tempo Ostia diventa sempre più grande, importante e abitata fino a diventare una vera e propria urbe con la costruzione di condomini che andavano a sostituire le vecchie case dei primi abitanti. Nell II secolo d.C. Ostia conobbe la sua massima espansione con una popolazione di circa 50.000 abitanti. Nella seconda metà del III secolo d.C. cominciò un lento ed inesorabile declino, determinato dagli eventi storici ed economici, che comportò addirittura l'abbandono di diversi edifici, alcuni dei quali furono sostituiti agli inizi della tarda antichità dalle nuove sontuose domus private, residenze di alcune importanti e ricche famiglie aristocratiche ancora coinvolte nelle attività commerciali. Nei secoli successivi venne totalmente abbandonata a causa della malaria e la città fu vittima di continui saccheggi di materiali edilizi e marmorei, da destinare a nuovi progetti architettonici.